Il monitoraggio della concentrazione di CO2 in atmosfera e il suo andamento è un importante indicatore dello stato di salute del clima globale. La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) è una delle agenzie che si occupa di questa tematica. In particolare, la sezione del GML (Global Monitoring Laboratory) si pone l’obiettivo di “acquisire, valutare e rendere disponibili dati accurati a lungo termine su gas atmosferici, aerosol, nubi e radiazioni superficiali in un modo tale da consentire la comprensione delle cause e delle conseguenze del cambiamento”. I siti di rilevamento e i laboratori sono costruiti nelle aree più incontaminate dall’impronta umana del pianeta, in maniera tale da ottenere informazioni le più chiare e generali possibili, non influenzate dalle condizioni ambientali circostanti.
Andamento concentrazione in atmosfera
Dall’inizio dell’era industriale (circa 1750), le concentrazioni atmosferiche di CO2 sono aumentate di circa il 50% a causa delle attività umane, un aumento mai visto negli ultimi 20 mila anni. Secondo le stime, infatti, ottenute mediante il carotaggio di sedimenti e dei ghiacci artici, per gli ultimi 800 000 anni i livelli di CO2 hanno avuto una variazione tra 180 e 300 ppm. Gli ultimi rilevamenti mostrano, invece, come questa soglia sia stata ben oltre superata. La stazione di monitoraggio ufficiale della NOAA, posta sul vulcano hawaiano Mauna Loa, ha rilevato concentrazioni atmosferiche della CO2 settimanali di 421.13 parti per milione (ppm) nella settimana 8-14 maggio 2022 contro i 397.38 ppm rilevati 10 anni prima.
Si può osservare graficamente come la crescita di concentrazione sia costante e caratterizzata da una variazione annuale. Questo andamento è dovuto all’alternarsi stagionalmente di due fenomeni:
- durante l’inverno, si verifica un aumento della concentrazione dovuto al fatto che nelle piante a foglia caduca (vegetazione caratterizzata, nel periodo autunnale-invernale, dalla perdita di tutte le foglie, entrando in uno stato di riposo vegetativo) prevale la respirazione;
- durante l’estate, la concentrazione di CO2 atmosferica diminuisce per l’aumento totale della fotosintesi.
Andamento emissioni
Infine, possiamo analizzare l’andamento delle emissioni globali di CO2 legate all’energia, grazie a uno studio da parte della IEA (International Energy Agency). In particolare, nel 2020, si è assistito ad una diminuzione del 5,8%, pari a quasi 2 Gt di CO2 (il più grande calo mai registrato e quasi cinque volte superiore a quello del 2009, dovuto alla crisi finanziaria globale). Nel 2020 le emissioni di CO2 sono diminuite più della domanda di energia, perché la pandemia ha colpito la domanda di petrolio e carbone più duramente di altre fonti energetiche, mentre le energie rinnovabili sono aumentate.
Nonostante il calo nel 2020, le emissioni globali di CO2 legate all’energia sono rimaste, però, a 31.5 Gt, contribuendo a far sì che nel 2020 la CO2 raggiungesse la concentrazione media annua nell’atmosfera pari a 412.5 parti per milione. Si prevede comunque che durante il 2021 vi sia stata una ripresa della crescita (1.5 Gt di CO2) rimanendo al di sotto del picco del 2019 di circa 400 Mt.
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