Energia in Palestra

I mesi di gennaio e settembre hanno una caratteristica in comune: sono i mesi dei buoni propositi. Fra le varie promesse che ci facciamo, l’iscrizione in palestra è di sicuro una delle più gettonate perché allenarsi significa avere un corpo più bello, più sano, più forte, che sopporta maggiormente i malanni e ha tanti altri aspetti positivi.

Perciò ci rechiamo in palestra, disposti a sopportare le personalità variegate e talvolta eccentriche che la abitano, il sudore che imperla la pelle e ci regala un aspetto non troppo attraente e la musica ad alto volume, in nome di un solo motto: Mens sana in corpore sano.

Solitamente l’arduo compito di iniziare o di concludere il concentrato periodo di sforzo e sudore è affidato ai macchinari cardio vascolari che sono, a mio modesto parere, sul podio delle cose più noiose che l’uomo abbia mai inventato. Tuttavia, ingegneri sapienti hanno saputo captare il potenziale di questi macchinari, trasformandoli in generatori di energia! È così che nascono le palestre autosufficienti.

Anche tu generi energia!

Fra i concetti scientifici su cui si fonda il palazzo della scienza c’è la Legge di Lavoisier: Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma‘. Proprio in virtù di questa regola cardine nella scienza, abbiamo la possibilità di trasformare una forma di energia in un’altra, considerando la presenza di perdite più o meno elevate date dalle varie condizioni al contorno su cui non abbiamo diretto controllo.

La quantità di energia di cui abbiamo bisogno durante una giornata si chiama fabbisogno energetico giornaliero e riusciamo a soddisfarlo attraverso l’alimentazione. Un’ importante quota di energia è richiesta dal ‘metabolismo basale’ ovvero l’insieme delle funzioni vitali necessarie al mantenimento dell’organismo in condizioni di riposo,che dipende da fattori come sesso, peso, età. Un’altra parte di energia è consumata da funzioni meno indispensabili rispetto a quelle che fanno parte del metabolismo basale. Questa varia in base ai fattori citati precedentemente ed altri estremamente variabili da individuo a individuo come la sedentarietà o il biotipo.

Quando l’energia che ci procuriamo eccede il fabbisogno giornaliero la quota in eccesso è conservata sotto forma di grassi che si accumulano sotto  la pelle o si dissipa sotto forma di calore. Questi accumuli di grasso fungeranno da ‘batterie’ nel momento in cui il nostro corpo richiederà una quantità di energia che non riusciamo a soddisfare tramite l’alimentazione.

La trasformazione del cibo in energia fruibile dal nostro corpo avviene attraverso un processo che si chiama ‘fosforilazione ossidativa’ e trasforma le molecole di cui sono composti gli alimenti in molecole particolari che permettono il movimento dei muscoli, producendo così, energia cinetica.

Sarà proprio questa energia chimica che ci fa correre sul tapis roulant o pedalare su una cyclette, a poter essere convertita in energia elettrica, contribuendo a rendere le palestre energeticamente autosufficienti.

Palestre autosufficienti, macchinari intelligenti

Per operare la conversione di energia cinetica in energia elettrica è necessario investire nelle giuste attrezzature. Una marca italiana ha creato una linea che conta 30 attrezzature in grado di sfruttare l’energia cinetica del nostro corpo  per produrre energia elettrica.

Questi macchinari sono senza spina e vengono alimentati solo dall’energia autoprodotta, la quale anima anche gli schermi presenti sulla macchina stessa. Il lavoro di trasformazione dell’energia è svolto dai convertitori, capaci di trasformare un’ora di esercizi in circa 200 Watt. Una lezione di spinning che conta 20 persone può generare 4000 Watt.

Foto 1:  Alcuni dei macchinari della linea Artis (Fonte: kockumfritid.se)

Il macchinario più efficiente è il tapis roulant, al quale è stato applicato un motore in grado di tagliare il 30% dei suoi consumi. Si stima che nelle fasce orarie serali, aventi affluenza maggiore rispetto al resto della giornata, questi macchinari potrebbero coprire il 25% dei consumi energetici della palestra. Adoperando in maniera continuativa l’attrezzatura, si arriverebbe a coprire una quota di energia dell’80%.Un’altra miglioria apportabile nelle palestre è l’installazione di pedane che producono energia dal calpestio (per approfondire “Piezoelettrici: produrre energia camminando… e ballando!“).

Immaginate di star facendo una serie di affondi in camminata con i vostri pesi: ogni vostro sofferto passo produrrà una energia pari a quella necessaria per reggere il vostro peso e quello dei pesi che avete in mano.

Gli attrezzi che utili all’allenamento della forza dei muscoli possono produrre energia, ma gli attrezzi cardiovascolari saranno più efficienti soprattutto per il tempo di utilizzo. Mediamente una passeggiata sul tapis roulant dura quindici minuti, il tempo di utilizzo di un macchinario non si estende a più di cinque minuti. 

Sudare per la propria città

Ad oggi nel mondo ci sono circa 110mila palestre dotate di circa 1,5 milioni attrezzature cardiovascolari. Se producessero tutte energia, si guadagnerebbe un rilascio di anidride carbonica pari a quello di 10mila vetture che percorrono la circonferenza terrestre.

Vi sorprenderà sapere (o forse no) che nonostante questi macchinari vengano prodotti in Italia, non sono diffusi sul territorio nazionali per vari motivi, fra cui la lentezza dell’iter burocratico necessario per l’installazione di questi macchinari e la legge per cui non si possono possedere più di tredici macchinari della stessa tipologia.

Ma l’idea di rendere le palestre a impatto sempre più contenuto ha trovato terreno fertile in altri paesi, tra cui Inghilterra, Francia e molti altri.

Nel mese di giugno del 2019 la società britannica ‘The great outdoor gym company’ (TGO) ha inaugurato nello Shaw Park di Hull, una città portuale vicino Londra, il progetto ‘Green Heart’. Questo progetto vuole di combattere la sedentarietà creando nei parchi pubblici una vera e propria oasi di benessere.  Si coniugano così, gli aspetti benefici del contatto con la natura con quelli dell’attività aerobica, concedendo gratuitamente la possibilità di isolarsi dall’inquinamento di grandi città e dai ritmi frenetici che queste impongono.

Conclusione

Tutte le 300 palestre installate sul territorio inglese si compongono di attrezzi eco-sostenibili e l’energia prodotta è utilizzata per caricare i dispositivi di chi sta usufruendo del macchinario o, dopo il tramonto, si può contribuire all’illuminazione della zona alimentando i lampioni notturni. Successivamente, attraverso la realizzazione di un progetto più complesso, l’energia prodotta verrà utilizzata per alimentare i caseggiati vicini o convogliata alla National Grid, una multinazionale che gestisce la distribuzione di  elettricità. L’investimento necessario è richiesto soprattutto agli enti pubblici come scuole e ospedali per coinvolgere più popolazione possibile. Ogni area progettata dalla TGO ha lo scopo di servire una comunità di circa 5000 utenti, che alternandosi nell’uso dei macchinari, produrrebbero all’incirca 1kWh di energia ogni giorno. Entro il dicembre del 2020, la comunità londinese ha prodotto 40.000 kW di energia, dimostrando che fare cardio può essere stimolante se fatto per una buona causa.

Figura 2 (Fonte: tgogc.com)

Forza adesso! Indossate i vostri gym outfit e correte sul tapis roulant come se steste alimentando un’intera città!

Abbiamo stimolato la tua curiosità? Puoi saperne di più consultando le nostre fonti:

Avatar Federica Parisi